Visita
alla casa natale di D'Annunzio
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Gabriele D'Annunnzio si sentì sempre figlio di Pescara a
dell'Abruzzo....... "
L'INFANZIA
DI GABRIELE D'ANNUNZIO
Gabriele
a dieci anni. Esile, biondo e ricciuto («bello» dice di sé «come
l'Arcangelo del mio nome») già ostenta una eleganza ricercata.
E' considerato dai genitori un « enfant prodige » e manifesta
precocemente doti letterarie: legge con passione l'Eneide. Il
padre fa dipingere sul soffitto della sua stanza scene della
vicenda di Enea.
Il
letto dove D'Annunzio nacque il 12 marzo 1863, « sotto il segno
dell'ariete duro cozzante ».
GABRIELE
A TRE ANNI
Gabriele
a tre anni. Gli fu posto il nome dell'arcangelo a cui D'Annunzio
disse sempre di assomigliare e fu da lui vissuto come una
predestinazione.
COLLEGIO
CICOGNINI DI PRATO
Il
reale collegio Cicognini di Prato dove D'Annunzio è convittore
dall'undicesimo al diciottesimo anno di età. Si distingue
per l'eccellenza negli studi, ma anche per turbolenza, divenendo
subito un piccolo leader di sommosse contro la rigidità della
vita di collegio. I suoi professori dicono di lui:«è più maturo
dei compagni e tutto dedito a farsi un grande nome». Oltre alla
letteratura, in collegio, D'Annunzio viene iniziato alla musica e
alla pittura. Vincere, questo è il vessillo degli anni di
collegio. Non delude le ambizioni paterne facendole proprie al
punto da lamentare, dopo il ginnasio, l'incompetenza dei
professori:«non possono insegnarmi come vorrei». Così scrive al
padre, interlocutore privilegiato delle aspirazioni
all'eccellenza:«voglio saper, voglio conoscere, voglio sfidare,
voglio rischiare». E quando comunica i voti pieni che premiano le
sue fatiche, ne blandisce l'orgoglio:«mi piace la lode, mi piace
la gloria».
Gabriele
convittore:
penultimo nella seconda fila |
Chieti 13 aprile 2004